Dopo aver definito il trattamento economico spettante al personale scolastico in esecuzione dell’accordo dell’11 novembre scorso, ieri si è svolto, sempre presso l’Aran, un ulteriore incontro finalizzato alla trattazione della parte normativa del CCNL 2018/2021. Nello specifico, si è trattato del quarto incontro dedicato all’Ordinamento Professionale del personale ATA.
Come auspicato ripetutamente da parte dei sindacati, la discussione si è concentrata su due aspetti reiteratamente proposti, sia in sede tecnica che politica: l’annosa problematica dei DSGA facenti funzione e la valorizzazione del personale DSGA. Questione questa contemplata specificamente dall’Atto di indirizzo politico emanato dal governo.
Il “ritorno” alla riattivazione mobilità verticale tra le aree (modifica questa che sarà operativa con l’approvazione del contratto di lavoro in esame) consente la trattazione del primo tema con una prospettiva diversa da quella rappresentata a legislazione costante. Si valuta la possibilità di indire una procedura riservata per consentire il transito dall’area inferiore a quella superiore, dedicata ai DSGA che svolgono le funzioni superiori da tempo immemore, con una formulazione da definire. Tra le ipotesi in valutazione quella del corso di formazione con colloquio finale. Vengono poi poste in esame due opzioni su cui innestare le possibili soluzioni, entrambe mutuate nel contratto delle funzioni centrali e in quello della sanità/poteri locali. La proposta si completa con la compressione delle aree, che passerebbero da cinque a quattro, individuando una sola area delle funzioni amministrative in cui far convergere, in fase di prima applicazione, i facenti funzione. Questi potrebbero essere destinatari di incarichi pluriennali. Contestualmente verrebbe istituita un’area delle elevate qualificazioni ove verrebbero collocati gli attuali DSGA.
Per quanto attiene alla valorizzazione, sempre di questi ultimi, valutata la consistenza delle risorse finanziarie disponibili (stanziamento specifico disposto con la Legge di Bilancio 2022), si potrebbe reintegrare l’indennità di direzione (parte fissa), in modo da effettuare un riconoscimento economico, ulteriore rispetto a quello già effettuato con l’accordo dell’11 novembre, per l’accresciuto numero dei carichi di lavoro e per l’aumento delle responsabilità.
La Federazione Uil Scuola Rua ha valutato con soddisfazione l’accelerazione impressa nella trattazione delle macro problematiche. Ha però tenuto a precisare che le soluzioni devono poter avere un taglio inclusivo, scongiurando ogni rischio di parcellizzazione delle funzioni del personale tali da rappresentare un rischio per l’integrità della Comunità Educante. In tale ottica ha apprezzato come l’accordo economico appena raggiunto sia stato equilibrato ed equi direzionato verso tutte le componenti scolastiche ed ha auspicato che il prosieguo della trattiva conservi lo stesso taglio.
La diversa configurazione dell’Ordinamento Professionale deve potersi fondare su una rappresentazione dinamica delle esigenze delle scuole che sia rispettosa della professionalità di tutto il personale scolastico superando i gravi guasti del passato (blocco della mobilità verticale). Questo si è tradotto, in alcuni casi, in un autentico sfruttamento del personale in assenza di alcun riconoscimento giuridico.
L’applicazione dell’art.2 – comma 2, del D.Lgs.165/2001 è suscettibile di rimettere in funzione il percorso virtuoso dei passaggi tra le aree superando il black-out ultra decennale (2009) che ha causato le pesanti carenze di organico determinato da un turn-over non compensato da sistemi di reclutamento dinamici.
Per la Uil Scuola le soluzioni devono poter fondare su percorsi chiari e lineari evitando soluzioni pasticciate che risolvono solo apparentemente le problematiche affrontate.
Il prossimo incontro, sempre con il medesimo punto all’ordine del giorno, si terrà il 1° dicembre p.v. alle ore 14.30.
La Uil Federazione Uil Scuola Rua è stata rappresentata da Giancarlo Turi e Pasquale Raimondo.
L’Aran è stata rappresentata dal Presidente, dott. Antonio Naddeo e dalla dott.ssa Maria Vittoria Marongiu.
POTREBBE INTERESSARTI