Sindacati-ARAN, terminata la tre giorni di incontri. Restano alcuni nodi da sciogliere

Sullo sfondo rimangono i nodi più impegnativi da sciogliere: formazione e riforma del procedimento disciplinare per gli insegnanti, ordinamento professionale per gli ATA

Dopo un’intensa fase di confronto tra Sindacati e Aran, sviluppatasi negli ultimi tre giorni, si registra una moderata evoluzione delle rispettive posizioni limitatamente alla Parte Comune del CCNL, quella che interessa le quattro Sezioni: Scuola, Università, Ricerca e AFAM.

Alla stessa Agenzia toccherà ora rielaborare un nuovo testo, sempre limitatamente alla Parte Comune, che dovrà preoccuparsi di recepire i tanti rilievi eccepiti al testo proposto.

Il negoziato proseguirà nei giorni 7 e 8 febbraio con l’esame, sempre della parte normativa, delle singole Sezioni secondo una programmazione che l’ARAN renderà nota nei prossimi giorni.

Nelle more, si attende l’esito dell’iter procedurale del nuovo Atto di Indirizzo che il Ministro della Funzione Pubblica, Paolo Zangrillo, ha avviato e che deve portare alla de finalizzazione delle risorse stanziate dalla precedente Legge di Bilancio (i 300 milioni di euro), che devono affluire nelle retribuzione del personale docente nella forma di retribuzione professionale (RPD).

Nel merito, il confronto ha riguardato: le disposizioni generali, le relazioni sindacali, il lavoro a distanza, il lavoro agile, il lavoro da remoto, le disposizioni particolari e la responsabilità disciplinare (ad eccezione della parte relativa al personale docente).

La Uil Scuola Rua, partecipando in modo costruttivo al confronto, ha tenuto ad evidenziare come la rivisitazione della parte normativa debba tendere non solo a far ulteriore chiarezza sui singoli istituti contrattuali, migliorandone i dispositivi per aumentare il livello delle tutele a favore del personale, ma preoccuparsi ancor più di neutralizzare gli effetti negativi dei diversi interventi legislativi effettuati nella materia contrattuale. I decreti legge approvati a “colpi” di fiducia hanno costituito la tecnicalità con cui sono stati portati a termine ben quattro interventi legislativi, dei sei programmati, che rappresentano un’autentica minaccia all’ordinario sviluppo dell’attività del personale della scuola. Gli interventi di formazione massiva, privi di consenso e di risorse finanziarie per sostenerli, vanno ora ricondotti nell’alveo del CCNL, rendendoli compatibili con la già impegnativa attività didattica che gli insegnanti svolgono giornalmente. Sempre allo stesso proposito andrà compreso, ed auspicabilmente neutralizzato, il ruolo della Scuola di Alta Formazione, l’ultima trovata del Ministro Bianchi. Prevista dal PNRR e patrocinata dall’UE, è stata istituita con il fine di sottoporre gli insegnanti ad una imponente opera, come maldestramente definita dal suo mentore, di “addestramento”, la più grande mai condotta, su oltre seicentomila docenti. Ma la posta in gioco è ancora più alta in quanto l’Istituto costituisce un autentico attacco alla libertà di insegnamento: il bene supremo di cui dispongono gli insegnanti della scuola pubblica del Paese.

La Uil Scuola Rua proseguirà nei prossimi giorni l’azione di informazione sull’evoluzione del negoziato attraverso assemblee con il personale della scuola .

Per la Uil Scuola Rua ha partecipato Giancarlo Turi, Pasquale Raimondo e Fabiana Bernabei.

L’Aran è stata rappresentata dal Presidente, dott. Antonio Naddeo e dal Direttore Generale, dott.ssa Maria Vittoria Marongiu.

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