UIL Scuola Rua: Allarme supplenze e, come se non bastasse, il Ministero rincara la dose

La UIL Scuola Rua denuncia l’aggravarsi della situazione relativa alle supplenze, una problematica già critica che viene ulteriormente acuita dalla recente nota ministeriale n. 8446/2024

È da tempo che nelle nostre scuole si fa fronte al diffusissimo problema delle assenze del personale ricorrendo a risorse interne che vedono l’utilizzazione come supplenti di docenti curricolari, di sostegno o di potenziamento, figure queste ultime nate con finalità ben precise, ma che nel 99% dei casi si trovano solo a fare da tappabuchi.

Ancor più drammatica risulta essere la situazione del personale ATA che il più delle volte non viene nemmeno sostituito.

Le regole sulle supplenze sono chiare, sia per i docenti che per il personale ATA, ma la logica del risparmio e del “fare cassa” sulla scuola statale sta sfuggendo di mano rischiando di penalizzare seriamente non solo la didattica e l’organizzazione, ma anche chi di lavoro fa solo il supplente.

In tutto ciò i dirigenti scolastici devono applicare regole troppo stringenti in nome di una politica volta al risparmio e che, purtroppo, non fa altro che peggiorare lo stato di salute della Scuola statale.

Ricorrere sistematicamente, e anche per più giorni, al personale interno per risolvere situazioni che vengono definite d’ufficio come “urgenti e non altrimenti risolvibili” è ormai diventata norma e non più eccezione.  In questo modo non si fa altro che tamponare un sistema che rischia concretamente il collasso.

Ovviamente, il tutto viene sapientemente giustificato tirando in ballo il sacrosanto diritto all’istruzione, diritto assoluto e che va sempre garantito, ma che perde ogni suo significato se viene svuotato degli standard minimi di qualità. Qualcuno dovrebbe provare a spiegare ai contribuenti dov’è la qualità di un servizio (e quindi del diritto all’istruzione) se nella scuola dei propri figli il docente di italiano, assente per una settimana, viene sostituito da colleghi che insegnano matematica, sostegno, potenziamento, musica o tecnologia. È questo il diritto all’istruzione? In tal modo viene solo garantito un diritto a essere sorvegliati e vigilati in quanto minorenni, ma di certo non il diritto a ricevere una istruzione di qualità.

L’emergenza può verificarsi ed è tale se non prevedibile, ma deve durare solo un giorno, non uno di più.

È proprio per questo motivo che i dirigenti scolastici devono sentirsi liberi di nominare supplenti esterni senza rischiare nulla sul piano delle responsabilità amministrative.

OLTRE IL DANNO ARRIVA ANCHE LA BEFFA

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha introdotto un nuovo sistema di “ALERT” per le supplenze. Questo sistema, anziché semplificare le procedure, le complica ulteriormente. I dirigenti scolastici saranno chiamati a giustificare ogni nomina, creando un clima di incertezza e ansia. Il controllo successivo dei revisori dei conti aggiunge un ulteriore livello di stress, trasformando il sistema in un meccanismo di controllo piuttosto che di supporto. In sostanza, questa nuova misura sembra più una minaccia che un aiuto per il personale scolastico.

La UIL Scuola RUA è fortemente contraria a questo sistema che sovraccaricherà ancor di più il lavoro di dirigenti e segreterie scolastiche e che invece di garantire l’equilibrio tra diritto allo studio e contenimento della spesa, come dichiarato dal Ministero, rischia di creare solo un clima di forte sfiducia.

In tutto ciò, ricordiamo che la legge di bilancio prevede un taglio per il prossimo anno di 5660 docenti e 2.174 ATA.

L’intento di eliminare la scuola statale, laica e aperta a tutti per favorire una privatizzazione del sistema di istruzione appare sempre più chiaro. La responsabilità dell’indebolimento del nostro sistema scolastico, che un tempo era il fiore all’occhiello dell’Europa, è solo della politica. Risparmiare su scuola, sanità e politiche abitative non è degno di un Paese civile e democratico.

Una classe politica che non investe sull’istruzione non investe sul futuro. La scuola deve rimanere fuori da vincoli di bilancio perché quello all’istruzione è un diritto (di qualità) costituzionalmente garantito e non può essere lasciato alla logica dei tagli e del risparmio.

Dario Catapano

Responsabile Federazione UIL scuola RUA di Modena

Image by wirestock on Freepik

 

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